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Nuntio Vobis
apr
02
2011
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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sabato 02 aprile 2011 |
«Io credo Signore!»
Perchè il male, le sofferenze, le malattie?
Di chi è l'errore?
Le antiche società sviluppano credenze,
pensieri e rappresentazioni
per comprendere meglio il mondo
nel quale l'uomo viveva.
Una malattia trovava la sua origine in un errore del passato.
Un buon affare era una benedizione di Dio.
La costruzione delle credenze si stabilisce
secondo un ordine collettivo di cose.
Il messaggio del vangelo travolge,
infrange le certezze e gli usi stabiliti.
Dio non assomiglia alle nostre credenze:
Non smette di interrogarci,
di aprire il nostro universo di certezze.
Gesù pone delle domande a quelli che incontra,
è l'Aperto.
Ai farisei che l'interrogano
il vecchio cieco risponde loro con una domanda:
«Volete diventare suoi discepoli?»
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mar
26
2011
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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sabato 26 marzo 2011 |
«Stà in silenzio davanti al Signore e spera in lui.»
I pozzi, come le sorgenti, sono il luogo privilegiato dell'incontro.
Gli uomini del deserto si trovano sempre attorno a un pozzo d'acqua.
I nomadi che siamo noi lo facevano una volta
attorno alle fontane dei nostri villaggi di un tempo.
Era un luogo di ritrovi, di dialoghi e di scambi
su tutte quelle cose della vita quotidiana, quelle che toccano il cuore e il corpo,
quelle che tessono il filo dei nostri giorni, dei nostri mesi, dei nostri anni...
In questi luoghi si dicono anche i nomi degli esseri che ci sono cari,
sempre vivi per la parola, come per aprire le dimensioni d'eternità!
È in questi luoghi pieni d'intimità che corre la parola
e che talvolta si dice l'essenziale di una vita.
L'acqua attinta nel fondo del pozzo e nel fondo del cuore
placa spesso lasete dei parlatori che siamo noi.
Chiedendo da bere l'acqua che disseta,
si apra l'ascolto al canto della musica delle parole intese
come il Maestro che fa scaturire al cuore della samaritana
il segreto di una vita incistata fra la carne e lo spirito.
ci voleva l'acqua viva dello sguardo e della parola di Gesù
per trasformare tutta una vita donando all'avvenire una passione nuova
come una sete di domani nuovi.
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mar
20
2011
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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domenica 20 marzo 2011 |
«Questo è il figlio mio prediletto. Ascoltatelo!»
Qualche giorno dopo l'annuncio della sua morte,
Gesù invita Pietro, Giacomo e Giovanni
su un «alto» monte.
Esperienza di vertice,
in cui Dio si rivela:
«Questo è il mio Figlio amato».
Gesù vive nel suo intimo più profondo la relazione con il Padre.
Il Regno è cominciato.
Resterà nascosto ancora per qualche giorno.
Ma coloro che gli sono più vicini ne saranno testimoni:
illumina le profondità dell'essere umano,
nell'incavo stesso della storia dell'umanità.
Gesù non ci solleverà nè dalle nostre sofferenze nè dalle nostre debolezze,
la solitudine e la morte resteranno nostre compagne,
impegnandosi con noi sulla via delle tenebre,
Gesù annuncia la nuova vicinanza di Dio.
Ma lungi dall'essere un insuccesso,
Gesù trasfigura la nostra condizione umana,
e ci dice la nuova vicinanza di Dio nel mondo.
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mar
12
2011
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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sabato 12 marzo 2011 |
«Perdonaci, Signore, abbiamo peccato»
Ha saputo non soccombere alle tre tentazioni umanissime.
Dapprima la magia della lingua, come se con una parola, una frase o un grido,
si potesse far avverare l'impossibile.
«Se sei così forte, ecco che queste pietre
diventeranno pane! Così potrai assopire la tua fame.
Dai! Vieni, ti porto sulla cima più alta del mondo.
Guarda tutto questo ti appartiene,
l'oro e tutte le banche della terra,
se solamente per una volta
ti inginocchierai davanti a me,
come fanno tutti gli altri per soddisfare le loro voglie!
Eccoti in cima al Tempio: Non sei forse il Figlio di Dio?
Se è vero, allora buttati di sotto: non sarà che un altro suicidio mancato!
Ce ne sono talmente tanti nel mondo...
Ma per te, il Figlio di Dio, gli angeli rimarranno appostati.
Come? Non sei più forte di tuo Padre?».
E Gesù risponde: « Vattene Satana!».
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mar
10
2011
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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giovedì 10 marzo 2011 |
Messaggio per la Quaresima 2011 di Sua Santità il Papa Benedetto XVI.
Cari fratelli e sorelle,
la Quaresima, che ci conduce alla celebrazione della Santa Pasqua, è per la Chiesa un tempo liturgico assai prezioso e importante, in vista del quale sono lieto di rivolgere una parola specifica perché sia vissuto con il dovuto impegno. Mentre guarda all'incontro definitivo con il suo Sposo nella Pasqua eterna, la Comunità ecclesiale, assidua nella preghiera e nella carità operosa, intensifica il suo cammino di purificazione nello spirito, per attingere con maggiore abbondanza al Mistero della redenzione la vita nuova in Cristo Signore (cfr Prefazio I di Quaresima).
1. Questa stessa vita ci è già stata trasmessa nel giorno del nostro Battesimo, quando, "divenuti partecipi della morte e risurrezione del Cristo", è iniziata per noi "l'avventura gioiosa ed esaltante del discepolo" (Omelia nella Festa del Battesimo del Signore, 10 gennaio 2010). San Paolo, nelle sue Lettere, insiste ripetutamente sulla singolare comunione con il Figlio di Dio realizzata in questo lavacro. Il fatto che nella maggioranza dei casi il Battesimo si riceva da bambini mette in evidenza che si tratta di un dono di Dio: nessuno merita la vita eterna con le proprie forze. La misericordia di Dio, che cancella il peccato e permette di vivere nella propria esistenza "gli stessi sentimenti di Cristo Gesù" (Fil 2,5), viene comunicata all'uomo gratuitamente.
L'Apostolo delle genti, nella Lettera ai Filippesi, esprime il senso della trasformazione che si attua con la partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo, indicandone la meta: che "io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti" (Fil 3,10-11). Il Battesimo, quindi, non è un rito del passato, ma l'incontro con Cristo che informa tutta l'esistenza del battezzato, gli dona la vita divina e lo chiama ad una conversione sincera, avviata e sostenuta dalla Grazia, che lo porti a raggiungere la statura adulta del Cristo.
Un nesso particolare lega il Battesimo alla Quaresima come momento favorevole per sperimentare la Grazia che salva. I Padri del Concilio Vaticano II hanno richiamato tutti i Pastori della Chiesa ad utilizzare "più abbondantemente gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale" (Cost. Sacrosanctum Concilium, 109). Da sempre, infatti, la Chiesa associa la Veglia Pasquale alla celebrazione del Battesimo: in questo Sacramento si realizza quel grande mistero per cui l'uomo muore al peccato, è fatto partecipe della vita nuova in Cristo Risorto e riceve lo stesso Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai morti (cfr Rm 8,11). Questo dono gratuito deve essere sempre ravvivato in ciascuno di noi e la Quaresima ci offre un percorso analogo al catecumenato, che per i cristiani della Chiesa antica, come pure per i catecumeni d'oggi, è una scuola insostituibile di fede e di vita cristiana: davvero essi vivono il Battesimo come un atto decisivo per tutta la loro esistenza.
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